Anno 2013 del Sonno di Burn
19° giorno della sesta luna
La penisola Italica
Sono un appassionato di
fantasy da quando avevo 11 anni.
All’epoca spopolava Harry Potter, di cui ancora oggi sono
un orgoglioso fan. Al contrario di come la pensano in molti, adoro questa serie
di libri. Sarà perché ci sono cresciuto insieme, sarà perché sono
effettivamente degli ottimi romanzi, sarà perché sono famosi, sarà per quel
che sarà, ma a me piacevano.
Nella snervante attesa di
nuovi capitoli della saga della Rowling, ho iniziato a cercare libri simili. Il
requisito fondamentale è che mi facessero immergere nel mondo descritto, che mi
emozionassero e mi trasportassero lontano dalla mia vita reale.
Arrivò così il tempo di Terry
Brooks e il suo famoso ciclo di Shannara.
Oggi l’ho rivalutato e sono anni che non leggo più un suo libro, ma all’epoca
avevo trovato un Eldorado nella lettura. Tenete presente che in quegli
anni la scelta di fantasy in Italia era estremamente limitata, ancora più di
oggi.
In seguito uscì al cinema la
trilogia del Signore degli Anelli. Era bellissima, me ne sono innamorato. Ho recuperato il
libro, dello strepitoso valore di 50.000 Lire. Erano tanti soldi, ma ne è valsa
la pena.
Dopo aver letto Tolkien ho
capito che il fantasy era il genere che faceva per me. Prima di arrivare a
questa conclusione ho letto molti altri generi, ma mancava quel tocco magico che
mi incollasse alla lettura.
Tanti anni e molti altri libri
più tardi, dopo aver letto tutti i più importanti scrittori di questo genere
letterario, ho trovato una serie intitolata La Caduta di Malazan.
Andai su wikipedia, come sono solito fare, e controllai la pagina in italiano.
Non prometteva bene. C’era scritto che la traduzione del titolo era sbagliata. Malazan Book of the Fallen. Lessi che erano 10 libri in tutto e ne
mancavano ancora molti da essere tradotti. Dopo vari tentennamenti decisi di
iniziare la serie. Ordinai i primi due libri e mi misi a leggerli. Qualcuno sul
web me l’aveva consigliata, ma nessuno mi aveva spiegato cosa avrei dovuto aspettarmi:
per la prima metà de I Giardini della
Luna non avevo capito praticamente nulla di quello che succedeva. Nella
seconda metà venivano introdotti personaggi completamente nuovi e che,
apparentemente, non avevano nulla a che vedere con quanto scritto in
precedenza. Nel finale i fili si intrecciavano, ma si creavano tanti di quelle
domande da farmi domandare se non avessi iniziato dal libro centrale di una
saga. Andai veramente a ricontrollare su wikipedia, ma non avevo fatto errori:
era il primo romanzo di questo enigmatico ciclo Malazan. Ci rimasi male. Avevo
anni di esperienza nei romanzi fantasy e la saga era consigliata. Il genere mi
piaceva: tanta magia, ottimi personaggi, trama intricata e mondo favoloso. Ma
non avevo capito una ceppa di quello che era successo.
Mi sono detto di pazientare,
sicuramente il secondo libro, La Dimora
Fantasma, avrebbe chiarito tutto. Erano speranze vane. Decine di nuovi
personaggi, nuove trame slegate dal libro precedente, nuovi tipi di magia.
Addirittura un nuovo continente in cui era ambientata la storia. Certo, la
storyline di Coltaine (sempre sia lodato!) era magnifica, ma i punti oscuri
dell’opera superavano abbondantemente quelli positivi. Abbandonai la lettura
del ciclo Malazan.
Passarono un’altra manciata
di anni. Navigando per il web avevo infine capito di non potermi fidare degli
editori italiani per le traduzioni di romanzi fantasy, così mi affacciai sul
mercato inglese. Indovinate quali furono i primi libri che lessi nella lingua d’Albione?
Gli Harry Potter. Era la chiusura di un ciclo. Avevo nuovamente trovato l’Eldorado
del fantasy, dopo che avevo rischiato di abbandonare per sempre la lettura a
causa delle limitate e limitanti proposte in lingua italiana. Riletta per l'ennesima volta la sconfitta
di Voldemort, si apriva davanti a me un mondo enorme: anche i libri che avevo
già letto potevo rileggerli, perché un’opera in lingua originale sarà sempre
meglio di una tradotta, anche se la traduzione è fatta bene. The Lord of the Rings mi convinse
infine della qualità delle opere fantasy proposte al pubblico italico. Non
faccio commenti perché ho già detto cosa ne penso.
Dopo decine di libri comprati
in inglese, mi ritrovai davanti il ciclo Malazan. Nei paesi anglofoni era molto
conosciuto e consigliato. Ma altrettanto sconsigliato. Non ho mai creduto che dei
libri potessero dividere così tanto le opinioni dei lettori, ma Malazan ci è
riuscito.
O lo si ama o lo si odia, non ci sono mezze misure. Prima di leggere i libri di Erikson pensavo che
questa frase fosse una sciocchezza. Potevano piacermi alcune parti dello
scritto e altre no, non capivo il bisogno di essere così radicali. Ho cambiato
idea. Il ciclo Malazan, creato da Steven
Erikson e Ian C. Esslemont si può amare o si può odiare, non ci sono mezze
misure. Trovandolo molto più scorrevole in inglese e riuscendo finalmente a
capire qualcosa dell’intricata trama con una rilettura dei primi due libri, mi
sono immerso nella lettura. Quello che ho trovato è sconvolgente. Ha riportato
in me il piacere di leggere un buon libro fantasy, mi ha portato in un mondo immaginario
in cui non mi debba preoccupare della crisi o di altre cose della vita reale,
proprio come mi succedeva da ragazzino quando leggevo gli Harry Potter, Terry
Brooks o Tolkien. Io lo amo.
Non sono un cieco fanboy,
capisco che questa serie ha alcune debolezze non da poco. Ma la amo lo stesso.
Capirete il mio stupore, quindi, quando non ho trovato un sito italiano
dedicato alla creatura di Erikson e Esslemont, con l’unico forum deserto da almeno un mese. Sul web inglese il
fatto è ancora più desolante: a parte il forum semi-ufficiale, non esistono
altri siti dedicati a Malazan. Molti blog ne danno notizia, ma non esistono
siti specializzati. Lo stesso sito ufficiale di Steven Erikson è aggiornato
raramente. Un panorama inquietante per un ciclo così bello.
Ho quindi deciso di aprirne
uno mio. The Crippled Blog. Il nome
deriva dal gioco di parole originato da un personaggio della serie, il Dio
Storpio [The Crippled God].
Con questo blog spero di
contribuire alla diffusione dei libri Malazan, senza dubbio i più sottovalutati
dell’intera storia del fantasy moderno.
Ho in mente alcune iniziative
che ritengo piacevoli, ma il parere finale spetterà come sempre al lettore. Per
qualsiasi cosa potete contattarmi all’indirizzo email info@thecrippledblog.com.
Ora, cari amici, è tempo di aprire il Libro Malazan
dei Caduti.
Jasper Bole
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