Benvenuti nei riassunti
dei libri Malazan!
In questa serie di
articoli cercherò di sintetizzare i capitoli dei romanzi, fornendo
un resoconto dettagliato di tutte le informazioni che un nuovo
lettore dovrebbe ricordarsi, così da riuscire ad apprezzare al
meglio i libri successivi.
Sono vietati, nei
commenti, gli spoiler sui capitoli e sui libri consecutivi rispetto
al riassunto che commentate. Se volete parlare liberamente potete
passare sul forum, in cui potrete discutere di tutti i libri della
serie Malazan, compresi quelli non ancora tradotti.
Il seguente riassunto è
dedicato al CAPITOLO 1 de I GIARDINI DELLA LUNA e
contiene
SPOILER
su tutti i libri e capitoli precedenti.
I GIARDINI DELLA LUNA - CAPITOLO 1
L'inizio
dei giochi
[Consiglio
di leggere attentamente il frammento riportato dai libri di Tallobant
ad inizio capitolo, perchè spiega in breve le fazioni in lotta sul
continente di Genabackis].
A Itko Kan,
un villaggio costiero sul continente di Quon Tali, una vecchia e una
giovane pescatrice osservano la parata dei soldati Malazan.
La vecchia
ha perso tutta la sua famiglia a causa della guerra, mentre la
giovane è affascinata dai militari. La vecchia si arrabbia e ricorda
alla pescatrice che l'Impero Malazan li ha conquistati e soggiogati,
sottraendogli la libertà; dando sfogo alla propria rabbia la vecchia
afferra per i capelli la giovane e quest'ultima riconosce la vecchia:
è Rigga/Riggalai la Veggente.
Rigga le fa
sapere che sono legate e le predice il futuro: le daranno una spada,
un cavallo e la manderanno a combattere al di là del mare, ma
un'ombra si impossesserà della sua anima e soltanto il Signore
generato nell'Oscurità potrà salvarla.
Allarmato
dalle urla della giovane pescatrice, un soldato si avvicina e
colpisce Riggalai, stendendola. Dalla borsa di Rigga fuoriescono
delle candele rotte.
La ragazza,
stranamente, si dice di non preoccuparsi delle candele e cerca le
funi che serviranno a lei e a suo padre per andare a pesca il giorno
dopo.
Una voce
alle sue spalle l'avverte che Rigga è morta. La pescatrice si gira e
vede due sconosciuti avvolti in mantelli neri. Il più basso dei due
le dice che la Veggente era poco dotata magicamente. Affermazione
subito smentita quando la personalità della pescatrice cambia
improvvisamente e rivela un'influenza negromantica di Rigga su di
lei. Uno degli stranieri dice che dentro le 5 candele sono
imprigionate delle anime.
La giovane
sembra riprendersi e chiede ai due da dove vengono. Rispondono:
“dall'altra parte”. Il più basso degli stranieri ridacchia e
alza le mani, facendo scendere sulla strada un velo di ombra. A
questo segue l'ululato di 7 giganteschi Segugi che appaiono dal nulla
e si lanciano all'inseguimento dei militari Malazan appena passati
nella parata. Scopriamo che i due stranieri si chiamano Ammanas e
Cotillion e che quest'ultimo è indeciso se procedere o meno con il
piano. Alla fine accetta, ma i due non possono lasciare vivere la
pescatrice ora che conosce i loro nomi. Cotillion sembra avere
un'idea nei riguardi della ragazza, ma Ammanas teme che il tempo
perso possa portargli via la sua vendetta nei confronti di Laseen.
Cotillion gli rinfaccia che ha sempre sottovalutato l'Imperatrice.
In
lontananza si alzano delle terribili grida di uomini, donne e cavalli
che fanno rabbrividere la pescatrice. Gli stranieri decidono di
risparmiare la giovane e suo padre, avendo per loro altri piani.
Ammanas ridacchia e dice: “ Attenzione alle ombre portatrici di
doni” e continua dicendo che la pescatrice è perfetta e Laseen
“non potrà nemmeno immaginarlo”; conclude cercando di consolare
la ragazza: “ Non è poi così male, bambina, essere la pedina di
un dio. La ragazza risponde con un concitato “carota e bastone”,
frase che era stata pronunciata da Rigga ad inizio capitolo.
L'Aggiunto
Lorn ha raggiunto Itko Kan e viene informata dal capitano che la
strada è stata chiusa e il traffico dirottato altrove: nulla è
trapelato tra i civili. Lorn è il braccio destro di Laseen e chiede
al capitano come ha fatto a sfuggire alle purghe dell'Imperatrice
dopo che ha preso il posto dell'Imperatore Kellanved. Il capitano
sostiene che la gente di Itko Kan è di indole tranquilla.
I due
arrivano sul luogo del massacro: più di 400 civili, soldati e
cavalli sono stati uccisi. Tra la carneficina emerge un cavaliere: il
tenente Ganoes Paran. Paran fa rapporto al capitano e all'Aggiunto:
le capanne dei pescatori sono piene di cadaveri tranne 2, in una ha
ritrovato delle candele che crede appartengono ad un'anziana
ritrovata morta sulla strada [Rigga], l'altra capanna era abitata da
2 pescatori. Al termine del rapporto Paran fornisce la sua idea su
cosa abbia trucidato tutte quelle persone: armi naturali e più
precisamente denti, appartenenti ad un animale gigantesco. L'Aggiunto
e Paran ritornano sul luogo dei delitti per investigare; Lorn gli
dice cge è troppo giovane e pieno di sé, ma Paran ribatte
sostenendo che è cresciuto dopo aver passato una giornata in quel
massacro, o meglio, invecchiato.
Impressionata
dal tenente, Lorn decide di promuoverlo a suo aiutante personale e
gli spiega cosa ne pensa del massacro: è stata opera di un mago per
creare un diversivo. L'eccidio doveva portare fuori strada l'Impero
sulle vere intenzioni del mago, legate presumibilmente ai 2 pescatori
scomparsi. Lorn ordina a Paran di raggiungere Gerrom e scoprire chi
sono i 2 pescatori scomparsi, padre e figlia.
Lorn e Paran
ritornano dal capitano e Lorn chiede maggiori informazioni sul
reclutamento di soldati in corso nei pressi di Itko Kan, richiedendo
una lista di chi si è presentato negli ultimi 2 giorni. Come ultima
cosa chiede al capitano la sua opinione sulla scalata dei nobili ai
vertici del comando militare. Il capitano risponde che la situazione
non è buona.
Il sergente
Aragan è addetto al reclutamento dei nuovi soldati in Itko Kan.
Riflette sull'arrivo dell'Aggiunto e la definisce “l'assassina di
maghi”.
Ad un certo
punto si presenta una ragazza giovanissima e Aragan pensa di
rispedirla a casa, ma i suoi ordini sono di reclutare chiunque si
faccia avanti, così desiste. La ragazza si arruola e chiede di
essere mandata a combattere sul continente di Genabackis, sotto il
comando di Dujek un-braccio. Aragan accetta le condizioni e le chiede
il nome. La ragazza risponde “Dispiacere” [Sorry nella versione
originale] e se ne va lasciando dietro di sé una scia di fango;
Aragan nota questa strenzza perchè erano settimane che non pioveva e
il terreno di Itko Kan non aveva quel colore rossastro.
Paran arriva
a Gerron e scopre che la cittadina è deserta. Decide di andare nella
sede della Polizia Imperiale per indagare. Lo spettacolo all'interno
dell'edificio è di quelli forti: i soldati sono tutti morti
strangolati. Paran decide di tornare a Itko Kan, perchè a Gerron non
troverà altre informazioni.
Sulla via
del ritorno un uomo gli sbarra la strada: è vestito completamente in
verde e ha i capelli bianchi. Lo sconosciuto si presenta come Topper
e Paran ricorda che è il Comandante dell'Artiglio, anche se Topper
minimizza sostenenendo che è ancora Laseen il capo e lui solo un
aiutante. I due pranzano insieme e Topper comunica che la situazione
è cambiata e l'Aggiunto vuole vedere Paran a Unta, la capitale
dell'Impero Malazan.
Topper è un
mago e apre un passaggio per il Canale Imperiale per arrivare
velocemente a Unta. Descrive il Canale come”ricavato con la forza
da... quello che c'era prima qui. E' mai stato raggiunto tanto?
Soltanto gli dei possono rispondere”. Da Paran scopriamo che nessun
dio rivendica il Canale Imperiale e da Topper che generalmente i
Canli hanno poca popolazione.
Alla fine
giungono al Portale per Unta e appaiono nella Sala del Trono
dell'Impero Malazan. Laseen è presente ed è divertita da Paran
perchè ha portato il suo cavallo con sé e dimostra di ricordarsi di
lui nell'incontro avvenuto anni prima nella città di Malaz fra
Paran, Laseen, il Comandante degli Arsori di Ponti e il soldato con
il violino [Fiddler].
Dopo la
magra figura con l'Imperatrice, Paran Arriva dall'Aggiunto Lorn. Lorn
gli comunica che ha qualche giorno per riposarsi, poi dovrà iniziare
le missioni per conto dell'Aggiunto. Paran fa rapporto su quello che
ha visto a Gerrom e menziona dei “piccioni neri” come messaggeri
di morte. Lorn lo congeda e Paran si dirige verso casa sua.
Paran giunge
alla tenuta della sua famiglia nel quartiere dei nobili. Ad aprirgli
la porta è un soldato che non conosce, ma Paran intuisce che è un
veterano assunto da suo padre per proteggere la casa. L'uomo si
chiama Gamet e lo fa entrare in casa avvertendolo che i suoi genitori
non ci sono.
Paran scende
nella sala da pranzo e conversa con la sorella Tavore. Scopriamo così
che Tavore vuole ereditare dal padre il controllo sulla casata e non
teme la sorella minore Felisin com erivale. Rivela una forte
personalità e non le interessa di apparire bella. Non è contenta di
vedere Paran, al contrario dell'altra sua sorella Felisin.
Tavore!
I GIARDINI DELLA LUNA –
PROLOGO
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Il seguente riassunto è
dedicato al PROLOGO de I GIARDINI DELLA LUNA e
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Sono ancora a Memorie di Ghiaccio ma se non rileggevo questi sunti non mi sarei mai ricordato bene la trama... Grazie
RispondiEliminaGrazie a te per averli letti!
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