All'inizio di ogni
capitolo dei libri Malazan si può trovare una poesia, un proverbio,
un detto popolare, riproduzioni di altri testi, canzoni, poemi epici
e scorci sul passato.
Ho deciso
di riportare le “introduzioni” anche qui sul blog, perchè le
ritengo importanti sia per il nuovo lettore, sia per i veterani. Al
loro interno farete alcuni piacevoli scoperte sul mondo Malazan e
sono sicuro che riuscirete ad apprezzarle anche se le poesie non
sono il vostro forte.
Sotto alla
versione tradotta in italiano è presente la versione originale in
inglese della stessa introduzione.
In
questo articolo copriremo l'introduzione al CAPITOLO 4
de “I
GIARDINI DELLA LUNA”.
Possibili
SPOILER
per
chi non ha letto il capitolo corrispondente.
I
GIARDINI DELLA LUNA – CAPITOLO 4
Erano dello stesso stampo,
le storie scritte in
grosso
in motivi decorati
i racconti che narravano
di vecchie ferite
ma qualcosa brillava
intenso
nei loro occhi – quegli
archi corrosi dal fuoco,
quella vita fuggevole,
essi sono il proprio
passato
destinati a cadere
uno dopo l'altro
sul ciglio silenzioso
di quel fiume
che rifiutano di
nominare...
Gli Arsori
di Ponti (IV.i)
Toc il Giovane
(n. 1141)
They were of a
kind, then
the histories
writ large
in tattoed
tracery
the tales a
tracking
of old wounds
but something
glowed hard
in their eyes –
those
flame-gnawed
arches,
that vanishing
span,
they are their
own past
each in turn
destined
to fall in line
on the quiet
wayside
beside the
river
they refuse to
name...
The
Bridgeburners (IV.i)
Toc the
Younger (b. 1141)
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